Il progetto legato al Castello di Darany nasce dalla passione per l’equitazione, con la voglia di portare innovazione in questa disciplina.
La preparazione fisica e mentale permettono di praticare qualsiasi sport in sicurezza e con successo, evitando traumi e usura del fisico. A detta di esperti del settore, l’equitazione è un po’ carente da questo punto di vista. Ecco che la mia cara amica e appassionata di equitazione Darany mi ha chiesto di entrare nel team che stava formando per curare la preparazione fisica e mentale degli atleti di questo sport.
Dopo un lungo lavoro di studio, confronto e condivisione con gli altri componenti del team, ha finalmente preso corpo il corso vero e proprio.
L’8 ottobre siamo partiti con la prima lezione “pilota” con un allievo di eccezione: Pietro Borgia.
Vi racconto come è andata quella giornata.
L'arrivo
La lezione si è svolta in un appartamento a Milano invece che al Castello per motivi di logistica; difficoltà a spostare il cavallo in Val D'Aosta, incertezza circa la disponibilità delle strutture ad ospitarlo...
Abbiamo optato per Milano in quanto vicino alle scuderie "Il Poggio" a Fagnano Olona dove lavora Francesco Vedani quando non è in tour, in modo da essere certi di non avere imprevisti.
Ho consegnato a Pietro la "divisa" della scuola L.S.K.F. di cui faccio parte (da buon tradizionalista tengo a specificare il lignaggio delle tecniche che insegno), abbiamo pranzato con il menù proposto e preparato dal Dottor Vito Traversa a base di riso rosso e spezie, e ci siamo congedati...
Prima sessione - addestramento mentale
Dopo la sveglia siamo partiti con gli esercizi mentali presi da tecniche di meditazione della tradizione Buddhista.
Tramite l’attenzione al respiro si calma la mente e la si porta in uno stato neutro, ideale per montare un animale sensibile come il cavallo.
Non si tratta di esercizi da eseguire prima di montare in sella ma da eseguire quotidianamente per modificare il proprio stato mentale e poterne essere padroni. Montare in sella con una mente calma e attenta non deve essere un evento lasciato al caso, è possibile addestrarsi per ottenere quella condizione ed è meno impegnativo di quello che può sembrare. Basta vincere il primo ostacolo: la pigrizia!
La Seconda sessione - Addestramento fisico
La colazione è stata gentilmente offerta dal Dottor Vito Traversa il nutrizionista del gruppo. Con una corretta alimentazione si possono aumentare le capacità cognitive e reattive dell’atleta, oltre che migliorare tempi di recupero e capacità di resistere a traumi e fatica.
Dopo la colazione, siamo partiti con la seconda sessione: la preparazione fisica. Ho preso dalle arti marziali le tecniche di Pa tuan Chin, Chi Kung e Zhan Zhuang, adattando il percorso di apprendimento alle esigenze specifiche di chi pratica equitazione, in modo da integrare senza interferire con l’allenamento specifico del professionista sportivo che comunque deve mirare al risultato agonistico.
Il percorso proposto non è quindi quello di un tradizionale praticante di arti marziali, ma una versione adattata alle necessità dello sport.
Come riscaldamento ho Spiegato a Pietro alcuni esercizi del Pa Tuan Chin, la ginnastica tradizionale della scuola di cui faccio parte. L’ho poi introdotto a quella che il mio Maestro chiama la tecnica “segreta” del Kung Fu: Zang Zuan. La segretezza della tecnica è dovuta al fatto che in pochi la praticano a sufficienza per poterne ottenere i risultati, che sono forza, flessibilità e resistenza. So che oggi questa tecnica viene eseguita in un'unica posizione, ma ricordo che il Maestro Chang Dsu Yao la faceva praticare in tutte le posizioni delle varie forme.
L’esercizio nella sua forma basilare consiste nel tenere una posizione per diverso tempo. Si parte con un minuto per arrivare idealmente all'ora. Abituando il corpo ad una postura corretta se ne correggono numerosi difetti, inoltre sviluppa molta forza e resistenza senza affaticare il cuore. Personalmente mi è stata utile per recuperare il ginocchio destro dopo un infortunio sugli sci.
Ho poi chiuso con esercizi per braccia, addominali e dorsali specifici per le tecniche di caduta che dovrò insegnare.
Terza sessione - Addestramento tecnico
Chiusa la preparazione fisica abbiamo affrontato la preparazione tecnica, ovvero quei movimenti da automatizzare per compiere con successo un certo esercizio, la caduta nel nostro caso.
Ho prima spiegato a pietro come trovare la posizione ideale per evitare di impattare il terreno con parti dure del corpo: gomiti, ginocchia, malleoli, vertebre…
Dopo di che gli ho fatto assaggiare degli esercizi per il controllo della caduta da eseguire a terra.
Ho chiuso poi con una breve dimostrazione di forza: usando delle tecniche di Tai Chi prima in piedi poi da seduto , per imprimere forza con il minimo sforzo. Evidente l’applicazione all’equitazione dove il cavaliere deve farsi “sentire” per guidare un animale di 500 chili di muscoli senza risultare violento o opprimente.
Lascio Quindi Pietro con il Dottor Vito Traversa per il pranzo a base di "grano antico" e pepe nero, ideale per gli allenamenti poichè da un rilascio graduale di energia senza appesantire.
Lascio il link al blog del Dottor Vito Traversa per approfondimenti.
L'ultima sessione - in sella con francesco vedani
Nel Pomeriggio siamo stati alle scuderie “Il Poggio” a Fagnana Olona con Francesco Vedani per il lavoro in sella.
Francesco si occupa della “desensibilizzazione” del cavallo. Si tratta di una rieducazione che porta il cavallo ad avere meno paura del cavaliere e di ciò che gli accade intorno.
Spiega Francesco che a volte lo sbracciare del cavaliere che cerca di mantenere l’equilibrio può essere interpretato come una minaccia dal cavallo, e quindi una situazione di agitazione dell’animale può degenerare semplicemente per una cattiva comunicazione tra cavallo e cavaliere.
Inoltre alcuni gesti che l’uomo compie per non cadere (serrare le gambe, aggrapparsi…) possono essere interpretati come l’azione di un predatore da parte di un animale che in natura è preda.
Tirando le somme...
In sintesi una giornata estremamente positiva. Ci serviva un “test” su un atleta che non avesse partecipato ai nostri incontri per poter valutare l’efficacia della formula che proponiamo.
Lo scopo non era quello di fare una semplice lezione, ma quello di valutare l’efficacia della nostra didattica. La testimonianza positiva di Pietro ha confermato il buon lavoro che stiamo facendo.
Non vi resta che accettare l’invito al Castello di Darany, dove si tengono dei veri e propri ritiri didattici
in attesa che qualche circolo equestre coraggioso ospiti i nostri corsi.