Problem solving; cosa stai facendo?

Cosa facciamo appena ci troviamo ad affrontare una situazione difficile o di sofferenza?

Cerchiamo di risolverla! Cerchiamo di “chiudere la questione” ed andare avanti.

 

Sembra ovvio e corretto, ma è davvero la cosa giusta da fare?

 

Perché sembra che i problemi risolti si ripropongono?

Questa riflessione parte dalla concomitanza di due situazioni:

Una serie di sedute di coaching per un cliente che si è trovato a dover risolvere una serie di situazioni problematiche con diversi punti ricorrenti.

L'inizio dele lezioni sulle quattro nobili verità tenute dal Ven. Khenrab Rinpoche.                                                       

 

La relazione tra i due eventi sta nel fatto che nel secondo si trova l'origine dei consigli e degli esercizi che ho trasmesso al cliente.

La lezione del buddhismo...

La prima delle quattro nobili verità è la nobile verità della sofferenza.

In questo insegnamento non si parla di evitare la sofferenza, ne di eliminarla; semplicemente di conoscerla.

 

Occorre conoscere la sofferenza per poterne eliminare le cause (la nobile verità dell’origine della sofferenza e la nobile verità della cessazione).

 

Con questa lezione il Lama ha chiarito quale sia un fraintendimento in cui è facile cadere. Nessuno vuole soffrire, per questo qualunque cosa facciamo è rivolta alla risoluzione di situazioni di sofferenza. Il passo ulteriore proposto dagli insegnamenti è di non limitarsi a risolvere le situazioni, ma capire le cause per poi eliminare le cause di future sofferenze prima che producano i risultati.

 

Per poterne capire le cause, occorre accettare le sofferenze, non limitarsi a volerle eliminare o evitare.

 

 

...la sua applicabilità.

Quello che faccio con i miei clienti è portare il discorso dalla "sofferenza" alle "situazioni difficili" o ai "problemi".

(il COME è argomento delle singole sedute...)

  • Le situazioni difficili non vanno evitate: chi cerca di svicolare si troverà più debole, con meno capacità di affrontare altre situazioni. Ho visto molti vantarsi della loro astuzia nell'aggirare un ostacolo, poi cadere in depressione per situazioni oggettivamente risolvibili benchè spiacevoli. Il non aver avuto la possibilità di scappare li ha lasciati inermi e stupiti!
  • Delle situazioni vanno comprese le cause.

Un'obiezione ed un esempio personale

Questo secondo punto può apparire inutile soprattutto a chi ha una mentalità votata alla concretezza. L'obiezione che sento rivolgere è riassumibile con la seguente frase: "ormai è successo, è passato". Con questa frase si intende dire che la situazione è risolta e non vale la pena perdere altro tempo perchè non si ripeterà e se anche si ripetesse si è pronti a risolverla.

 

In ben tre occasioni mi sono lasciato influenzare da persone molto care nel prendere delle decisioni, e in tutti e tre i casi ho subito delle perdite, e mi sono detto "ho capito"... in realtà avevo solo capito qual'è stato il problema specifico della situazione; aver scelto in base a quello che pensava Tizio. Ma è bastato che invece di Tizio ci fosse Caio prima e Sempronio poi ad esprimersi circa altre due situazioni per farmi ripetere lo stesso errore! 

La vera causa era un mio atteggiamento sbagliato nel seguire i consigli ricevuti, e la vera risoluzione c'è stata solo dopo aver lavorato su quel mio atteggiamento.

 

Comprendere le cause non serve quindi a risolvere il problema contingente, ma ad agire sulle cause di future situazioni analoghe.

  

L'origine di un atteggiamento sbagliato

Certo, mentre siamo nel pieno di un problema abbiamo la necessità di risolverlo per evitare o limitare i danni. Siamo però così presi che appena passata la tempesta ci rilassiamo pensando solo al fatto che “è finita”.

Quello sarebbe il momento buono per capire cosa ci ha portato in quella situazione.

 

 

Se ci si accontenta di aver risolto situazione contingente senza preoccuparsi di cosa ha portato a quella situazione sarà facile ripetere le azioni che ci hanno portato al problema e non  riconosceremo le cause che porteranno situazioni analoghe in futuro.

cosa fa il coach...

  •  Il concentrarsi eccessivamente su un problema
  • L’accontentarsi di aver risolto un problema

sono atteggiamenti mentali, sono abitudini.

 

Durante una seduta, il coach darà delle indicazioni specifiche e degli esercizi utili che portano ad acquisire un’attitudine positiva nei confronti dei problemi, non limitata alla semplice risoluzione delle situazioni contingenti. 

 


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