Tre atteggiamenti killer per la comunicazione

i tre killer della comunicazione il vaso rovesciato, vaso sporco, vaso bucato
Identificati i tre killer!

Ci sono tre atteggiamenti che bloccano o rendono la comunicazione inefficace.

 

Nell'insegnamento buddhista si paragona chi ascolta ad un vaso in cui chi parla tenta di versare dei contenuti. Chi ascolta dovrebbe evitare i tre difetti di un vaso:

  • essere rovesciato
  • avere il fondo crepato
  • essere "contaminato"

Vediamo insieme come questa analogia sia utile in diversi ambiti professionali o di semplice vita quotidiana.

L’insegnamento è rivolto agli allievi che devono seguire un insegnamento, e durante la nostra vita professionale ci troveremo spesso a ricoprire il ruolo di studenti (partecipando a corsi di aggiornamento e conferenze ad esempio), ma tenere presente queste tre immagini può essere utile nella comunicazione professionale per la nostra attività ed anche in situazioni di normale comunicazione con altri, sia che siamo noi ad ascoltare o a voler comunicare.

 

Qualcuno ci parla e non ascoltiamo, o ascoltiamo distrattamente  oppure ascoltiamo pensando a come ribattere...

Quei tre difetti ostacolano non solo l’apprendimento e la corretta assimilazione dei concetti, ma anche la normale comunicazione tra persone.

 

 

Avere una classificazione può aiutare ad evitare di assumere questi atteggiamenti (anche in “buona fede”) e può aiutarci a non perdere tempo con chi li sta adottando nei nostri confronti. Con le dovute accortezze potremmo anche adottare una comunicazione efficace con un interlocutore che assuma uno di questi tre atteggiamenti. In ogni caso la base per poter agire meglio è riconoscerli.

 

 

Il vaso rovesciato

Chi si comporta da vaso rovesciato semplicemente non ascolta.

 

In generale teniamo questo atteggiamento quando proviamo antipatia o avversione per il nostro interlocutore, ma a chiuderci le orecchie possono essere dei nostri preconcetti o la semplice convinzione di non aver nulla da imparare.

In ogni caso ci stiamo precludendo la possibilità di avere informazioni in quella circostanza.

 

Parlare con chi ha questo atteggiamento è semplicemente inutile. Se ci troviamo in questa situazione probabilmente stiamo parlando senza essere stati interpellati, stiamo sopravvalutando ciò che abbiamo da dire o semplicemente vogliamo dirlo a persone che non hanno interesse per ciò che abbiamo da dire.

 

 

 

Nel marketing oggi si parla di “creare un funnel” e “fare lead nurturing”; in pratica azioni per evitare di versare acqua su un vaso rovesciato.

Il vaso col fondo crepato

Se il vaso in cui si versa acqua è crepato, il liquido fuoriesce. Chi ha l’atteggiamento del vaso crepato ascolta distrattamente e dimentica quello che gli viene detto.

Forse l’argomento non ci interessa quanto pensavamo, oppure abbiamo ottenuto o sentito ciò che volevamo e non diamo peso a ciò che ci sembra inutile per i nostri scopi.

Potremmo semplicemente essere pieni di impegni e attività, quindi la testa corre verso quello che dobbiamo fare dopo, oppure stiamo ripensandoa un problema che ci assilla.

Se è un atteggiamento ricorrente, cioè se abitualmente non ricordiamo quanto ci viene detto, abbiamo un problema di memoria o di concentrazione e dovremmo fare degli esercizi per rimediarvi.

E’ difficile accorgersi preventivamente se il nostro interlocutore ha questo atteggiamento. La cosa diventerà evidente quando gli sarà necessario usare le informazioni che abbiamo passato. Banalmente, diamo indicazioni su come eseguire un lavoro, ed il nostro interlocutore si presenta con un lavoro sbagliato.

Si può agire preventivamente evitando lunghi monologhi, coinvolgendo i nostri interlocutori con domande circa le loro opinioni. 

 

Tenere presente che si sta parlando con un vaso crepato è importante per prevenire eventuali danni. Potremmo richiamare il giorno prima di una consegna importante, mandare un reminder prima di una scadenza, o semplicemente evitare di stravolgere la nostra agenda per infilare un appuntamento con chi sappiamo avere questo tipo di atteggiamento.

 

il vaso Inquinato

Se versiamo acqua pulita in un vaso sporco inquineremo l’acqua. Chi ascolta con l’atteggiamento di un vaso sporco ascolta mescolando ciò che gli viene detto con i suoi preconcetti. In molti casi il messaggio viene stravolto se non addirittura ribaltato.

Questo è l’atteggiamento tipico di chi ascolta con il solo intento di ribattere, poiché mentre gli si parla sta pensando a cosa dovrà dire!

Teniamo questo atteggiamento quando ascoltiamo cercando ad esempio delle conferme per le nostre opinioni. Oppure quando ascoltiamo qualcuno parlare di qualcosa in cui ci riteniamo esperti.

 Un paio di semplici indicatori che possiamo usare su noi stessi per evitare di cadere in questo errore sono:

  • Pensare: "questa cosa l'ho già sentita..."
  • Avere già pronta una domanda da fare non appena l'altro smette di parlare.
  • Interrompiamo o sentiamo l'urgenza di intervenire mentre l'altro sta parlando.

in conclusione

Tenendo in mente questa classificazione potremmo rendere più efficace la nostra comunicazione e adottare gli strumenti necessari per coprire ciascuno dei tre casi.

 

Quanto detto è applicabile anche alla nostra attività professionale, soprattutto se da liberi professionisti in quanto subiamo in prima persona i danni di una mancata o errata comunicazione. 

 

L'invito poi è di usare questa classificazione per fare auto analisi.

Quando parliamo con gli altri:

  • stiamo ascoltando o solo sentiamo la loro voce?
  • teniamo a mente quello che ascoltiamo, o perdiamo quello che ci viene detto?
  • ascoltiamo senza inquinare con i nostri preconcetti e pregiudizi?

L'argomento trattato in questo articolo è basato sugli insegnamenti ricevuti durante i corsi che si tengono all'istituto Ghe Pel Ling in Via Euclide 17 a Milano dai Maestri:


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